Storia della Musica Colta

Storia della Musica Colta

Una Cronologia della Musica Colta




Età Antica







3000 a.C.


Le testimonianze di un'arte musicale organizzata risalgono nelle civiltà sumerica ed egizia a questa data ed oltre. La musica, che veniva usata per accompagnare riti religiosi e celebrativi, era fatta, oltre che col canto, con vari strumenti, come risulta dai reperti archeologici del tempo; e, così, ad esempio, sulla cassa di un'arpa risalente alla prima metà del III millennio, troviamo un asino che suona la lira, uno sciacallo che percuote un sistro e un tamburello mentre un orso batte il tempo o danza. altri strumenti usati in Mesopotania in quel periodo sono un flauto diritto e una specie di liuto dal lungo manico. Si pensa che fosse già in atto un sistema pentatonico (basato su una scala di cinque suoni senza semitoni).


2674 a.C., cimbali, sistri,

Secondo la leggenda, la misurazione dei suoni mediante il sistema dei liù (suoni prodotti dalle canne sonore) risale a Ling Lung che, per ordine dell'imperatore Huang-ti (nella leggenda uno dei creatori della musica), costruisce dodici zufoli intonati su dodici note diverse, 6 maschili e 6 femminili.


980 a.C.

Presso gli Ebrei, si attribuisce al re David la composizione dei Salmi  Ancorché rimaneggiati e interpolati in epoche successive, essi sono di importanza fondamentale, sia come testi poetici, sia per le indicazioni utili alla storia della musica. In generale la Bibbia costituisce la più importante fonte di informazione sulla musica antica, anche se non contiene che pochi cenni sulla musica profana e non indica le melodie su cui erano cantate le varie liriche religiose. Essa, comunque, fornisce un discreto quadro dell'evoluzione musicale: dai pochi esempi di semplici canti intonati dai pastori nomadi con accompagnamento di lira e tamburello, agli inni sacri e, più tardi, alla comparsa di strumenti più evoluti tipici della musica egizia (arpe, liuti, trombe, cetre, oboi, cimbali, sistri, ecc.).


875 a.C.

Intorno a questa data approssimativa si colloca la composizione dell'inno alla dea Ishtar, corrispondente alla fenicia Astarte, uno dei più importanti esempi dell'innografia religiosa assira.


676 a.C.

A Sparta, si celebrano le prime feste Carnee: la vittoria del poeta Terpandro di Antissa segna l'inizio della lirica monodica greca, così chiamata perché i testi poetici sono accompagnati da musica eseguita sulla lira. A Terpandro si attribuisce la modifica del numero delle corde della lira greca (phorminx) portate da 4 a sette (modifica attribuita anche al mitico Orfeo) e il riordino dei precedenti canti del popolo in un sistema poi divenuto canonico e nella musica greca successiva.


630 a.C.

A Corinto, tra il 630 ed il 620 circa si svolge l'attività di Arione di Metimma, autore di liriche corali. specialmente ditirambi, mentre a Sparta è attivo Alcmane, originario di Sardi. In questo periodo si elaborano le prime forme della lirica corale.
Poesia, musica e danza sono inscindibili nella Grecia antica: oggi rimane presente soltanto parte della documentazione letteraria, mentre l'evoluzione ritmica e la pratica vocale (individuale o corale) dsi ricostruiscono soltanto ipoteticamente. L'opera dei poeti, che sono anche musicisti, dà vita a una serie di canti intonati per ciascuna occasione: gli inni in onore degli dei, (tra questi il peana in onore di Apollo, il ditirambo in onore di Dioniso-Bacco, il prosodo o canto processionale), il partenio o imeneo per le nozze, l'encomio, canto di lode (soprattutto per i reduci da battaglie), il trenos, lamento dei funerali, lo scolio, canto conviviale, ecc.
Arione e Alcmane avrebbero definito i sistemi di scale musicali dette modi (principali il lidio, il frigio e il dorico)L; il secondo avrebbe introdotto la distinzione di strofe e antistrofe, dividendo il coro in due parti (in relazione anche con i movimenti di danza). Occasioni per pratiche corali collettive, le Olimpiadi in onore di Giove, le feste Pitiche in onore di Apollo, i giochi istmici, ecc., daranno vita a una forma speciale di encomio, l'epinicio (canto per la vittoria negli agoni ginnici), destinato a divenire la più importante manifestazione della lirica corale greca.


600 a.C.

Intorno a questa data tradizionale si colloca la fioritura dei poeti Alceo e Saffo a Mitilene, nell'isola di Lesbo. Di Alceo (autore di dieci libri di inni e poesie di contenuto politico, conviviale ed erotico) restano 200 frammenti, che lo rivelano appassionato uomo di parte, esaltatore della giovinezza e dell'amore, del simposio e del vino. Di Saffo si conservano molti frammenti, ma pochi di una certa estensione, di solito canti per fanciulle (parteni) e per nozze (epitalami)  La sua opera appare come un "diario" sentimentale e passionale. Il carattere melico della loro poesia fa si che Alceo e Saffo appartengono anche alla storia della musica; perfezionano infatti le strutture melodiche applicabili alle strofe dette rispettivamente alcaica e saffica. A Saffo poi la tradizione attribuisce anche l'invenzione della magadis , l'arpa a doppie corde. All'incirca contemporanea è l'attività poetica e musicale di Tisia, detto Stesicoro, cioè l'ordinatore di cori (m.555 a.C.) a Imera, in Sicilia. Gli viene attribuita l'aggiunta alla strofe e all'antistrofe della composizione corale, di una terza parte, l'epodo.


532 a.C.

Pitagora è ricordato nella storia della musica (che è ritmo e armonia e quindi numero) come costruttore di un monocordo e per avere, ponendo in relazione la porzione di corda vibrante e suono emesso, stabilito un sistema musicale basato sulla successione delle quinte.


530 a.C.

Nelle pitture delle tombe etrusche (come di molte altre posteriori) e nelle scene scolpite sui cippi di Chiusi, all'incirca contemporanei (ma che dureranno fino agli ultimi anni del secolo) compaiono spesso scene con suonatori e danzatori. Esse testimoniano dell'importanza della musica etrusca (di quasi certa derivazione greca) e illustrano i principali strumenti a corda, come la cetra, e a fiato, come il flauto doppio, o tibia. Musica e danza accompagnano le cerimonie sacre e funerarie: protesi, o presentazione del defunto, trasporto e deposizione nel sepolcro (con l'accompagnamento del canto delle préfiche o lamentatrici) banchetto (anch'esso con esecuzioni di citaredi e flautisti) e ludi (ginnici e di combattimento, in cui alcuni vedono un precedente dei giochi gladiatori).


465 a.C.

In Grecia, il sofista e musicista Damone di Oa, maestro di musica del giovane Pericle, pone le basi della teoria, da lui enunciata nell'Aeropagitico , del carattere catartico della musica. Dell'opera, che ha molto influito sulle idee musicali degli antichi, ci sono pervenuti pochi frammenti ma il pensiero di Damone ci è tramandato da Platone e Aristotele.


450 a.C.  In Cina la teoria musicale è talmente avanzata da permettere l'impiego di un preciso sistema musicale già nell'antichità. La musica inoltre fa parte dell'evoluzione dei giovani. Fra i principali testi della dottrina confuciana occorre citare il Li chi  (Memorie sui riti) in cui un intero capitolo è dedicato alla musica, mentre nello Shih ching  (Libro delle odi) sono raccolti canti dell'antica Cina; un altro intero volume dedicato alla musica, lo Yuch ching (Libro della musica) è andato perduto.


311 a.C.  Uno sciopero dei tubicines (flautisti), scontenti per alcuni divieti imposti dai censori dell'anno precedente, è seguito da un esodo a Tivoli, donde,ubriachi, sono riportati a Roma. L'importanza attribuita all'episodio dalla tradizione storica liviana rivela in quale considerazione fosse tenuta (soprattutto per le esigenze del culto) la musica, i cui elementi fondamentali i romani dovevano aver ricevuto dagli etruschi, insieme con gli strumenti principali (di palese derivazione greca). Oltre ai flautisti si vedono ricordati i suonatori di altri strumenti, in prevalenza a fiato, quali corni (cornicines e bucinatores) e trombe (tubicines). Un'antica cerimonia, detta tubilustrium (purificazione delle tombe) chiudeva il 23 marzo le feste quinquatrie , in onore di Minerva, dea delle arti.


150 a.C.  I 3 libri Armonicà dello studioso greco Claudio Tolomeo costituiscono uno dei più importanti documenti sulla teoria musicale greca; lo studioso propone una linea  di compromesso fra le teorie pitagoriche ed aristosseniche (l'opera verrà pubblicata in latino nel 1562 e in italiano nel 1599).


140 a.C.  Intorno a questa data si colloca l'esecuzione dei mosaici di Dioscuride di Samo, come la serie illustrante scene di commedie di Menandro, a noi note attraverso copie di età posteriore. Essi sono pure importanti per la storia della musica, in quanto vi si vedono raffigurati alcuni strumenti, anche a percussione (tamburelli)



100 a.C.  Fra i pochi documenti musicali della antichità greca giunti sino a noi vi sono due preludi citaredici dedicati alle Muse e l'Epitaffio di Seikilos, risalenti al sec. I a.C.


50 a.C.  Fra i frammenti di studi musicologici giunti sino a noi è importante l'Harmonica di Didimo d'Alessandria in cui lo studioso sostiene la validità della proporzione pitagorica contro quella aristossenica. Da questo testo risulta che l'antico sistema greco prevedeva un insieme di tre generi: diatonico, cromatico, enarmonico.


27 a.C.  L'opera di Vitruvio è importante anche per la storia della musica: affronta, infatti, il problema dell'acustica dei teatri, descrive un organo idraulico, e a proposito della formazione dell'architetto sostiene l'assoluta necessità di conseguire una cultura anche nel campo musicale.Le relazioni fra le arti figurative e la musica sono poi facilmente dimostrabili nelle innumerevoli rappresentazioni in scultura su quadri e pitture parietali, specialmente pompeiane. 



Dopo Cristo


100.  Da taluni viene attribuito a Plutarco, che lo avrebbe scritto intorno a questa data, un opuscolo Della Musica, che tratta la storia della musica antica; altri ne danno invece la paternità ad un autore del secolo III d.C. Plutarco ha in ogni caso trattato argomenti musicali nelle Opere morali e nelle Vite parallele.
Tra il II e il IV oltre ai trattati veri e propri circolano opere di studiosi; fra queste ricordiamo: la Guida armonica o Guida dell'apprendimento dell'armonia di Cleonide; il Manuale di armonia di Bacchio il Vecchio; il Manuale di Nicomaco; la Guida armonica di Gaudenzio e la Guida musicale di Alipio.
Si registrano le prime manifestazioni di musica cristiana che si riallaccia soprattutto alla musica ebraica; sono manifestazioni vocali e possono essere sia corali (stile antifonale, due cori che si alternano; stile responsoriale, risposta al coro al canto sacerdotale) sia solistico.


130.  Due brani poetici con notazioni musicali, l'Inno al sole e l'Inno a Nemesi, sono entrambi attribuiti a Mesomede di Creta, vissuto a Roma sotto Adriano.


200.  Nel sec. III Aristide Quintiliano scrive il trattato Sulla Musica, la più importante fonte di informazione dell'epoca sulla musica; è diviso in tre libri: il I sulla ritmica e la metrica; il II sull'etica musicale e il III sulle relazioni della musica con i fenomeni naturali, attraverso i numeri, secondo la tradizione pitagorica.


250.  Intorno a questa data si colloca la composizione del più antico esempio di inno cristiano: è un frammento di un canto alla SS. Trinità (Papiro di Ossirinco) e risulta scritto in Egitto da un credente di lingua greca. Questo frammento è, tra l'altro, una prova che un principio del canto cristiano, si era affermato fuori della Palestina già nel sec. III.


300.  Ad Antiochia, per iniziativa di un prete (Flaviano) e di un laico (Disdoro), inizia la pratica del canto alternato in due semicori o canto antifonale  (per altro già in uso nel culto giudaico), e che costituisce il primo passo verso la creazione dell'antifona vera e propria.


313.  Con l'editto di Costantino che concede la libertà alla chiesa cristiana e al suo culto, ha inizio lo sviluppo artistico del canto liturgico. Sia in Oriente che in Occidente il canto dei Salmi costituisce una parte rilevante del culto; ad essa partecipa tutta la comunità, ecclesiastici, laici, uomini, donne e fanciulli.


380. Compaiono in questo periodo gli Inni Ambrosiani , poemi strofici senza ritornello, che entrano a far parte della liturgia. Le strofe di questi inni sono tutte uguali fra loro, in modo che vi si può adattare una unica melodia. Solo quattro inni sono sicuramente di S.Ambrogio e tutti hanno una melodia molto semplice. Probabilmente erano già conosciuti prima della notte di Pasqua del 380, quando S.Ambrogio, assediato nella sua chiesa da emissari dell'imperatrice Giustina (ariana), aveva invitato i fedeli ad intonare i testi da lui composti.
La relativa facilità dell'inno e la sua veste popolare, consentono a tale forma di imporsi in vari luoghi. Contemporaneamente agli inni ambrosiani, infatti, il laico Prudenzio in Spagna crea un repertorio innodico, anch'esso di facile impiego.
Nella Peregrinatio ad loca sancta la monaca Eteria descrive le cerimonie liturgiche di Pasqua a Gerusalemme e parla dei vari canti e delle occasioni in cui venivano usati.  


430.  Lo scrittore latino di Cartagine Marziano Capella scrive De nuptiis Mercurii et Philologiae, un manuale enciclopedico in versi e in prosa delle sette arti liberali (grammatica, dialettica, retorica, geometria, aritmetica, astronomia e musica). destinato ad avere molta influenza sulla cultura medioevale europea.



Medioevo







524.  Durante la sua prigionia Boezio scrive il dialogo De Consolatione Philosophiae, opera significativa non tanto per l'originalità speculativa, quanto per la grande influenza che avrà sulla cultura medievale come veicolo di diffusione della tematica filosofica di derivazione platonico-agostiniana.
In precedenza egli aveva tradotto alcune opere di §Platone e di Aristotele., le uniche conosciute nell' alto Medioevo, e scritto i manuali De institutione arithmetica e De institutione musica, che sintetizzano opere analoghe di Nicomaco di Gerasa e Tolomeo; il De institutione musica è il più importante e famoso trattato di musica dell'alto Medioevo e costituirà il tramite tra la teoria musicale greca e la teorizzazione del canto gregoriano.


528.  Con un decreto l'imperatore Giustiniano impone ai monaci l'obbligo del canto dei tre Uffici principali del giorno ( il mattutino, mesonyktikon; le lodi, orthoros; vespro, hesperinos) allo scopo di intensificare la vita religiosa in ogni parte dell'impero.


600.  Papa Gregorio Magno fonda la prima schola cantorum che diviene lo strumento principale per la diffusione del canto romano, e che, arricchita dedll'Antiphonario, farà prevalere il gregoriano su quelle forme di canto corale con caratteristiche proprie dei vari paesi, quali il canto mozarabico della Spagna,il gallicano per la Francia. Sopravviverà soltanto il canto ambrosiano.


757.  L'imperatore bizantino Costantino V invia al re dei Franchi Pipino un organo, che viene collocato nella chiesa di S.Cornelio a Compiègne. E' la prima testimonianza dell'impiego dell'organo in chiesa. In Occidente l'organo diventerà lo strumento liturgico di strumento profano.


770.  Paolo Diacono (dopo il 720 ca. - 799) scrive l'inno ut queant laxis, da cui Guido d'Arezzo trarrà le sillabe della solmisazione.  


800.   Si hanno i primi manoscritti bizantini contenenti una notazione musicale. La notazione è ecfonetica, si serve di un piccolo numero di simboli, ognuno dei quali rappresenta una formula musicale stereotipa.
Ispirato alle antiche danze degli sciamani (sacerdoti-stregoni), si va lentamente delineando in Cina lo stile dello spettacolo teatrale, nel quale coesistono danza, canto, musica e recitazione. Il teatro in prosa sarà riconosciuto soltanto agli inizi del nostro secolo. Tra i primi testi teatrali tramandatici, figurano Tai-mien (La maschera) che narra le gesta di un guerriero che combatte indossando una maschera terrificante; le avventure di un ubriacone alle prese con la moglie, Su Chung-lang; Ts'an-chun (Il consigliere) che racconta delle punizioni ricevute da un funzionario corrotto.


850.   Aureliano di Reomé scrive il trattato Musica disciplina, diviso in due parti: la prima è la compilazione delle teorie di S.Agostino; la seconda contiene le prime informazioni sulla teoria degli 8 modi ecclesiastici e sull'influenza della struttura ritmica del testo sulla struttura melodica.
Il filosofo Giovanni Scoto Eriugena, il primo a prendere in esame il fenomeno musicale del contrappunto, ritiene che, così come nell'universo, anche nella musica il fondamento sia la consonanza armonica dei simili e dei dissimili. Ancora due secoli più tardi si ritrova la stessa posizione di parallelismo tra proporzione universale e proporzione musicale in Guglielmo di Chonches (1080-1145). Tale teoria va fatta risalire a Boezio.


900.   Il filosofo arabo Al-Farabi (morto nel 950 ca.) tratta nei suoi scritti di problemi musicali, il Kitab al-ulum  (Libro della classificazione delle scienze) e il Kitab al-Musiqi al-Kabir (Il grande libro della musica) sono le fonti più importanti per lo studio della musica araba di quel periodo; ci sono descrizioni di strumenti (arpa, liuto) e modi di accordare.
Oddone di Cluny (879 ca.-942), a cui si attribuiscono vari trattati di musica fra cui, molto importante il Dialogus de musica o Enchiridion musices, rivede la notazione musicale bizantina, sostituendo alle lettere greche le lettere latine. Per primo introduce la distinzione fra B rotundum (bemolle) e il B quadratum (bequadro).
In questo periodo si compie il processo di sviluppo della sequenza. La sequenza collocata nella Messa tra L'Epistola e il Vangelo trae la propria origine dalla necessità di ovviare alle difficoltà di ritenzione mnemonica degli ampi melismi che ornano il canto degli Alleluja; sottoponendo un testo al melisma questo risulta più facilmente accessibile al cantore e gli permette di distinguere un vocalizzo allelujatico da un altro. Grande maestro di sequenze è Notker il Balbuziente (ca. 840-912) monaco del convento di S.Gallo, poeta e studioso di grande fama, che compone circa 40 sequenze.
Ha inizio in questo secolo l'epoca d'oro del tropo (testo nuovo inserito nei canti e nelle lezioni della messa o del breviario); i principali centri sono la scuola di San Marziale di Limoges e il monastero di San Gallo dove sono attivi Hartmann, Radbertus e Tutilone, considerato, sino a poco tempo fa, l'ideatore del tropo. Bisogna, tuttavia, ricordare che presso lòa chiesa di Bisanzio il tropo era noto sin dal sec. V.
Il teorico e compositore fiammingo Hucbald (morto nel 930), monaco benedettino alla scuola di St.Amand, scrive il trattato De institutione harmonica, in cui compare il primo accenno inequivocabile alla musica polifonica (cioè a più parti). Tuttavia, una descrizione precisa dell'organum (che è la prima forma di canto a più voci), la si trova nel trattato anonimo Musica enchiriadis, dello stesso periodo, in cui vengono presentati quattro tipo di organum  Un seconda descrizione di organum la si trova solo nel Micrologus di Guido d'Arezzo, un secolo più tardi.

950.   In questo periodo si applica il principio della notazione diastematica un tipo più evoluto di notazione neumatica, in cui i neumi disposti in successione non lineare e con l'ausilio di uno o più righi indicanti l'altezza di un determinato suono precisano meglio l'intervallo esistente fra l'uno e l'altro suono della struttura melodica

1000.   Compaiono in Giappone i roei (bei canti), poesie che si prestano ad essere cantate con l'accompagnamento del koto (una sorta di arpa) e del biwa (una specie di liuto a 4 corde).

1010.   Nasce il tedesco Godescalco di Limburg (ca.1010-1098) che scriverà il testo di 24 sequenze e la melodia per altre 24; di queste se ne conservano 17.

1013.   Nasce il teorico tedesco Ermanno di Reichenau (Hermannus  Contractus) (1013-1054), autore probabilmente del Salve Regina, che scriverà l'Opuscola musica, trattato in cui è descritto un sistema di notazione che prenderà nome da lui.

1025.  Guido d'Arezzo con il suo Micrologus de disciplina artis musicae introduce la solmisalzione, sistema per indicare i gradi della scala mediante sillabe. Tale sistema, detto anche Ars solfandi,  costituirà il fondamento dell'insegnamento musicale in tutto il Medioevo.

1030.   Berno, abate presso l'abbazia di Reichenau,, importante centro scrittorio benedettino, tratta in vari suoi scritti argomenti musicali o liturgico-musicali

1100.  Dall'inizio di questo secolo l'organo diventa strumento ecclesiastico per eccellenza, anche se già in precedenza si sa della presenza di organi in chiesa
In Inghilterra, Johannes Affligemensis, noto anche come John Cotton, scrive un trattato di musica composto di un prologo (Epistola domino, et patri suo venerabili Anglorum antistiti Fulgentio) e 27 capitoli (De arte musica), importante per lo studio delle origini della polifonia.

1137.  Nel Codex Calixtimus dell'abbazia di Santiago di Campostela (Spagna) è contenuta la prima composizione (organum) a 3 voci, Congaudeant catholici,

1170.  E' attivo in questo periodo l'organista e compositore magister Leoninus, primo significativo rappresentante della Scuola di Notre-Dame di Parigi e compilatore del Magnus liber organi et de Graduali et Antiphonario pro servitio divino multiplicando, ciclo di oltre 80 composizioni a 2 voci (organadupla), secondo lo stile melismatico in uso a San Marziale di Limoges. La raccolta sarà poi ritoccata e abbreviata da Perotinus, successore di Leoninus nella cattedrale parigina e massimo esponente di quella scuola.

1187.  Giraldo Cambrense (1147 ca.-1223) nei due rapporti scritti dopo viaggi in Irlanda e Galles (Topographia Hibernica, 1187 e Descriptio Kambriae, 1198), dà notizia dell'attività musicale nelle regioni britanniche.

1200.  In Francia, mentre inizia il declino dei trovatori si sviluppa a nord della Loira l'arte dei trovieri poeti-musicisti in lingua d'oil.Le chansons a noi pervenute sono più di duemila.
Si diffonde nell'Europa di lingua tedesca l'arte dei Minnesanger (cantori dell'amore; il vocabolo Minne indica l'amore cortese); questi poeti-musicisti sono perlopiù uomini di corte o principi in carica e la loro poesia, cantata o recitata sempre con l'accompagnamento di uno strumento musicale, è destinata alla nobiltà feudale o all'alto clero. Il secolo d'oro dei Minnesanger è il XIII. Si conoscono i nomi di circa 160 Minnesanger ma poche sono le melodie pervenuteci.
Inizia in questo periodo la notazione mensurale col nome latino musica mensurata o cantus mensurabilis, in contrapposizione alla musica plana, che fissa un preciso rapporto metrico fra il valore di una nota e quello di altra nota di durata immediatamente più breve o più lunga, necessario alla polifonia. Sino ad allora non era sorto il problema, in quanto  la musica dell'antichità classica che  erano retti dal cosiddetto ritmo libero, legati cioè al ritmo degli accenti del testo. La teoria dei modi ritmici viene esposta da Johannes de Garlandia (ca.1240).
Nella vita culturale del sec.XIII hanno grande influenza i clerici vagantes o goliardi, studenti, chierici e guitti vagabondi che scrivono, compongono e cantano "canti goliardici". La notazione neumatica di queste composizioni è stata decifrata solo recentemente.
Nella prima metà del secolo viene messa insieme in Germania una delle più importanti raccolte di canti goliardici, scanzonati e goderecci, composti in gran parte in latino, ma anche in tedesco e in lingua mista di tedesco e di latino: sono detti Carmina Burana, dal nome dell'abbazia bavarese di Benediktbeuern, dove il manoscritto fu scoperto.
Acquista sempre maggiore importanza la scuola di Notre-Dame di Parigi, sotto l'impulso dato da Perotinus, che, compositore di organa, ne incrementa il volume fonico scrivendo organa quadrupla e tripla (a quattro o tre parti).

1206.  Con San Francesco che percorre l'Umbria "cantando e laudando magnificamente Iddio", acquista importanza in tutta Italia la lauda, canto religioso popolare completamente staccato dalla lingua e dalla musica ecclesiastica.  

1240.  L'inglese John of Fornsete è forse l'aitore del canone Sumer is icumen in, la più famosa tra le composizioni medioevali. E' la più antica composizione a sei voci che si conosca; la sua forma è a canone "circolare" a quattro voci, con accompagnamento di due voci più basse, a loro volta sviluppate a canone.

1250.  Adam de la Halle (ca.1237- ca.1287), unico troviere impegnato nella composizione di opere polifoniche, scrive due lavori teatrali: Le Jeu de la Feuillée (rappresentato a Parigi l'11- iii-1262) e Le Jeu de Robin et de Marion, rappresentato durante il suo soggiorno a Napoli (ca. 1285): quest'ultimo è considerato il primo esempio di teatro musicale.
Si afferma la concezione musicale sotto il nome di Ars Antiqua  (ca. 1250-1320) e che vede la nascita e lo sviluppo del mottetto.Questa forma musicale ha inizio dall'applicazione di testi sillabici ai melismi delle voci superiori degli organa  della Scuola di Notre-Dame, per diventare il genere più importante della musica polifonica del sec. XIII e XIV. Sotto come composizione profana (per lo più con testi diversi per ognuna delle tra o quattro voci, una delle quali portanti il tenor, su melodia gregoriana), il mottetto si trasformerà in seguito in brano di musica sacra,
 Petrus de Cruce (Pier de la Croix),  autore del Tractatus de tonis, sviluppa la ritmica modale, suddividendo la breve in 2-9 semibrevi e introducendo il punctus divisionis.

1252.  Alfonso X è autore di 450 canzoni, 428 delle quali, di contenuto spirituale, sono incorporate nelle Cantigas de Santa Maria. Molte delle Cantigas sono tratte direttamente dal folklore dei vari paesi spagnoli.

1260.  Francone di Colonia, un teorico tedesco, scrive il trattato Ars cantus mensurabilis che codifica le regole della composizione e stabilisce i valori delle note. La sua notazione inaugura la stagione dell'Ars antiqua. 

1300.  Nasce e si sviluppa in campo musicale l'Ars Nova, che ha due fioriture, una italiana (Firenze, in primo luogo) e l'altra francese. Essa trae il proprio nome da due trattati dell'epoca: l'Ars novae musicae (1319 ca.) di Johannes de Muris (ca. 1290 - dopo il 1351) e l'Ars nova (1325 ca. di Philippe de Vitry (1291 - 1361). Contemporaneamente in Italia Marchetto da Padova dedica a Roberto I di Napoli il trattato Pomerium in arte musicae mensuratae (1328 - 1319) che espone le caratteristiche di uno stile già in uso in Italia e che mette in contrapposizione la musica deì "moderni" con l'arte degli "antichi". Con l'Ars Nova si afferma ulteriormente la polifonia profana; la produzione italiana s'impernia su tre forme: il madrigale, la caccia e la ballata. In Francia le forme in uso sono quelle della ballade, del rondeaue del mottetto, quest'ultimo ancora a carattere prevalentemente profano.

Johannes de Grocheo, attivo a Parigi, è l'autore di un trattato chiamato dagli studiosi De Musica o Theoria, l'unico a dare indicazioni della musica profana del sec. XIII, In esso la musica profana viene suddivisa in vari generi Cantus gestualis o (chanson de geste), rotundellus (o rondeau), stantipes (estampie), con considerazioni anche sociali.

1306.  Muore Jacopone da Todi, una delle voci più alte - nelle raccolta delle Laudi - della lirica religiosa delle origini.

1316.  Il Roman de Fauvel, satira politica di Gervais du Bus, contiene vari pezzi musicali, parte nel vecchio stile e parte nel nuovo: fra questi ultimi i mottetti di Philippe de Vitry.

1317.  Tra il 1317 ed il 1318 Marchetto da Padova scrive il trattato Lucidarium in arte musicae planae; in esso vengono considerati, fra l'altro, tre tipi di semitoni, aprendo così la via alla concezione cromatica della musica.

1320.  Il primo esempio, in ordine di tempo, di messa polifonica a tre voci è quello della Messa di Tournai (dal luogo dove si è trovato il MS), formata da pezzi di vari compositori (anonimi).

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1323.  Johannes de Muris scrive il trattato Musica speculativa secundum Boetium; questo scritto diventa libro di testo, in sostituzione di Boezio, in diverse Università medievali, fra cui Praga, Lipsia e Cracovia, oltre alla Sorbona dove il de Muris tiene lezioni sulla "musica speculativa" nel 1339.

1325.  Papa Giovanni XXII promulga la bolla Docta sanctorum , contro le nuove tendenze profane della musica ecclesiastica.

1330.  Il teorico Jacques de Liéges (ca.1260- dopo il 1330), termina il trattato Speculum Musicae, in cui condanna i "moderni" cioè l'ars nova che non accetterà mai.
Viene redatto il MS inglese Robertsbridge che costituisce la prima intavolatura per strumenti a tastiera. L'autore della Summa Musicae fa presente che esistevano vari tipi di notazione; (la notazione per strumenti a suono fisso prende appunto il nome di intavolatura).

1335.  Nasce a Fiesole Farancesco Landino (morto 1397), il massimo esponente dell'Ars Nova italiana, principalmente distintosi come autore di ballate.
Tra il 1335 ed il 1340 ca. nasce a Liegi il compositore Johannes Ciconia (m.1411), attivo in Italia (1358-67) e successivamente poi a Liegi (tra il 1372 e il 1402). Le sue ultime composizioni, in uno stile che fonde le due correnti italiana e francese, saranno conosciute da Dufay e contribuiranno alla nascita della scuola franco-fiamminga.

1337. Il poeta, teorico musicale e compositore Guillaume de Machaut (1300-1377) diventa canonico della cattedrale di Reims, posto che occuperà però effettivamente soltanto nel 1340. Unico grande musicista dell'Ars Nova francese, nel periodo compreso tra il 1337 e il 1340 ca., compone la Messa di Notre-Dame, importante non soltanto perché è la prima a 4 voci, ma perché, contrariamente a quella di Tournai, è scritta tutta da un unico compositore.

1342. E' questa la sata ante quem il poeta francese Guillauma de Machaut, noto soprattutto nella storia della musica, pubblica il poema Remède de Fortune, che contiene anche una teoria delle forme poetiche.

1379. Sotto la direzione di Francesco Landino e Fra' Andrea dei Servi, l'organaro Fara' Domenico costruisce l'organo della SS. Annunziata a Firenze, applicando per la prima volta una pedaliera a 12 tasti.

1389.  Nasce il compositore inglese John Dunstable (m.1453), personalità importante del periodo, che influenzerà non solo la musica del suo paese ma anche quella francese e dei Paesi Bassi.

1400.  Viene redatto in questo periodo il Codice di Faenza, documento di grande importanza per le origini della musica per strumenti a tastiera. Contiene trascrizioni di 29 pezzi, tra cui due di Guillaume de Machaut e due di Francesco Landino.
Il confluire nella Francia del Nord delle correnti musicali del Trecento francese, ormai in declino, di quelle italiane e dei maestri inglesi "continentali" (così chiamati perché italianizzati e progressisti e contrapposti agli "insulari" più tradizionali) di Cambrai e St.-Quéntin, danno vita ad un nuovo stile musicale che prende nome di "scuola franco-fiamminga". Intorno a questa data nasce il primo grande esponente di questa scuola, Guillaume Dufay (m.1474).
Nel passaggio tra l'Ars Nova  e la scuola "franco-fiamminga", l'Inghilterra tiene una posizione intermedia. Fra le personalità più importanti del periodo, oltre Dunstable, vi è Lionel Powel (m.1445), autore della prima "Messa ciclica", cioè basata su di un unico tenor  (Alma redemptoris mater) e di un trattato sul discanto inglese.
In Inghilterra viene redatto il cosiddetto Old Hall MS, (dalla cittadina nei pressi di Ware nel cui St.Edmund's College è conservato), contenente musiche polifoniche, scritte per la famiglia reale inglese.Oltre a un repertorio di musiche per l'Ordinario della Messa, comprende anche Antifone e Mottetti.
In Germania, mentre i Minnesinger sono ormai al tramonto (l'ultimo rappresentante è il tirolese Oswald von Wolkenstein che muore nel 1445 e la cui opera prelude al Volkeslied) fiorisce sempre più l'arte dei Meistersinger (maestri cantori). Il Meistergesang appartiene alla borghesia cittadina; vi si possono distinguere due correnti diverse: quella dei cantanti girovaghi e quella delle scuole (principalmente a Norimberga, Augusta, Strasburgo, Friburgo in Br., Ulma; quest'ultima chiuderà i battenti nel 1839).

1404. Prosdocimo de' Beldomandi (ca. 1380 - 1428), uno dei più importanti teorici musicali medioevali italiani insieme con Marchetto da Padova, scrive tra il 1404 ed il 1425 8 trattati musicali che trattano dal contrappunto, al cantus firmus, all'uso del monocordo e delle proporzioni matematiche e musicali. Fondamentale è il Tractatus pratice cantus mensurabilis ad modum italicorum (1412) in cui, confrontando le due notazioni francese e italiana, sostiene la superficialità di quella italiana.

1416. Domenico da Piacenza (m. 1462) nel suo trattato De arte saltandi et choreas ducendi  (De la arte di ballare et danzare) fa della danza un'arte basata su regole, movimenti e passi rigidamente stabiliti. Attraverso i suoi allievi, fra cui Guglielmo Ebreo, si arriverà alla formazione delle scuole di ballo cinquecentesche ed alla codificazione della danza in formule prestabilite.

1420. Nel periodo compreso tra il 1420 ed il 1426 Guillaume Dufay è con tutta probabilità al servizio dei Malatesta a Pesaro; sono infatti di quel tempo il mottetto Vasilissa ergo gaude, per la partenza di Cleofe Malatesta (1420), la chanson Resveillies vous per il matrimonio di Carlo Malatesta (1423) e il mottetto Apostolo glorioso per la consacrazione della Chiesa di S.Andrea di Patrasso di cui è arcivescovo Pandolfo Malatesta.

1428. Guillaume Dufay entra a far parte, quale cantore, della cappella papale, dove rimarrà sino al 1433; dopo un soggiorno a Torino nella cappella di Corte di Amedeo VIII di Savoia (1434 - 1435), riprenderà servizio presso il pontefice (sino al 1437) non a Roma ma a Firenze e a Bologna, dove il papa aveva trovato rifugio.

1430. Il compositore franco-fiammingo Gilles Binchois (ca. 1400 - 1460) entra al servizio di Filippo il Buono alla cappella della corte Borgognona, dove rimarrà sino alla morte. Le sue Chansons sono fra gli esempi più antichi e autentici di unione di poesia e musica.

1440. Viene redatto il Codice Squarcialupi, il più celebre documento della musica del Trecento, che prende il nome da Antonio Squarcialupi (1416 - 1480), organista di Lorenzo il Magnifico e a Santa Maria del Fiore; non si sa con certezza se sia stato egli stesso a compilarlo o se si limitò a commissionare l'opera. Il Codice Squarcialupi contiene ca. 350 composizioni divise per autore e vi sono rappresentati i 12 più importanti compositori dell'epoca.
Nasce Josquin Després (m. 1521), il più grande rappresentante di una generazione di musicisti che permette alla musica di assumere nel Rinascimento un'importanza pari a quella delle altre arti.

1445. Viene composto in Spagna il Cancionero de Baena corpus della lirica cortigianesca del sec. XV  che rivela chiari influssi della lirica italiana.

1448. Adam Heborgh, rettore di Stendal, redige una intavolatura per organo. Nel manoscritto si trovano tre composizioni costruite sul medesimo cantus firmus preso da una canzone tedesca e che costituiscono il più antico esempio di Variazioni su un tema.

1450. In questo periodo si sviluppa la Musica ficta , permine usato dai teorici medievali e rinascimentali per indicare il sistema degli accidenti che contraddistingue le note estranee alla scala diatonica (esacordo di Guido d'Arezzo).
Opera nella seconda metà del sec. XV Paulus von Hofhaimer (1459-1537), ritenuto il più grande organista dei suoi tempi, conosciuto anche al di fuori della Germania. I suoi allievi sono chiamati Paulomini.

1452. Conrad Paumann (1415 ca.-1473), celebre organista, raccoglie le sue norme didattiche in una collezione, che ritroviamo nel Lochamer Liedrbuch, sotto il titolo di Fundamentum organisandi Magistri Conradi Paumanns Ceci di Nuremberga. 

1460. Il danzatore Guglielmo Ebreo da Pesaro scrive tra il 1460 ed il 1475 un trattato sulla danza, conservato in 6 redazioni, con barie date e con titoli diversi (De pratica seu Arte Tripudii vulgare opusculum, Della virtude et arte del danzare, o senza titolo). In questo suo trattato le teorie sull'estetica e sui principi della danza, ed in particolare modo sulla tecnica della danza, vengono ampliate e costituiscono un passo avanti rispetto non solo al De arte saltandi... di Domenico da Piacenza, suo maestro, ma anche rispetto al contemporaneo Libro sull'arte del danzare di Antonio Cornazzano.
Viene redatto tra il 1460 ed il 1470 il Buxheimer Orgelbuch, altra raccolta di musica (circa 150 pezzi) per strumenti a tastiera; a differenza del Fundamentum contiene in maggioranza musiche a tre parti.
Muore a Soignies il compositore Gilles Binchois (n. ca. 1400) ed in suo onore il compositore fiammingo Johannes Ockeghem (ca.1425-ca.1495) compone una Déploration.

1465. Il compositore franco-fiammingo Johannes Ockeghem è maestro di cappella sotto Luigi XI; è la personalità più importante vissuta nel periodo tra G.Dufay e G.Després. A lui e al suo contemporaneo e amico Antoine Busnois (m.1492). Johannes Tinctoris  (ca. 1435-1511) dedica il proprio Liber de natura et proprietate tonorum (1476).

1471. Papa Sisto IV crea in Vaticano una cappella musicale (detta poi Sistina), che riunisce le due scuole romana e franco-fiamminga; contemporaneamente vengono chiamati dei cantori anche per San Pietro.

1474. Viene pubblicato a Treviso il primo dizionario musicale, il Terminorum diffinitorium di Johannes de Tinctoris (ca.1435 - 1511). Compositore e teorico fra i più significativi del sec. XV (scrive 12 trattati, fra cui, oltre a quelli citati in precedenza, il Liber de arte contrapuncti, Tractatus de regulari valore notarum, Tractatus de notis et pausis, ecc.), vive per un certo periodo anche a Napoli al servizio di Ferdinando I d'Aragona, dove fonda la prima scuola musicale italiana.

1480. Il teorico Guglielmo Monaco, scrive il De praeceptis artis musicae et praticae compendiosus libellus, che tratta del discanto inglese, un procedimento che consiste nell'improvvisare, su un canto dato (cantus firmus), due parti a distanza rispettivamente di una terza o di una sesta inferiore (o di una terza superiore). Già in precedenza il compositore inglese Leonel Powel aveva sacritto sul discanto inglese il trattato Tretis...upom y Gamme.

1482. Il teorico spagnolo Bartolomé Ramos de Pareja (ca. 1440 - dopo il 1491) è docente di teoria musicale all'Università di Bologna dove pubblica il Musica practica, trattato che scatena dispute fra conservatori e progressisti. In questo trattato, infatti, egli attacca la solmisazione e le teorie di Guido d'Arezzo e teorizza una diversa nomenclatura per le note e una scala di 12 suoni.

1484. Lorenzo il Magnifico chiama a Firenze il fiammingo Heinrich Isaac (ca.1450 - 1517), con la qualifica di chantore e chompositore. Isaac occupa un posto di primo piano fra i musicisti del tempo; musica i canti carnascialeschi di Lorenzo, riallacciandosi ai canti popolari italiani, così come nei suoi Lieder si rifà al canto popolare tedesco.

1486. Il musicista fiammingo Josquin Després (ca. 1440 - 1521?) entra a far parte della cappella papale, dove rimarrà, con probabilità, sino al 1494; da questo contatto con la corte papale e dalle opportunità che gli offre inizia la sua ascesa.

1487.  Alla corte degli Estensi a Ferrara si trova tra il 1487 ed il 1488 in visita Jacob Obrecht (1450 - 1505), brillante compositore fiammingo. Egli ritornerà a Ferrara nel 1504 e vi rimarrà sino alla morte. -un volume contenente 5 sue messe verrà pubblicato da Petrucci nel 1503.

1490.  Adamo di Fulda (ca. 1445 - 1505), scrive il trattato De musica, che contiene ampie considerazioni sui musicisti suoi contemporanei (Dufay, Busnois, e altri). Egli è anche il primo compositore tedesco di una certa importanza.

1492.  Si stampa a Venezia, per la prima volta, il De institutione musica di Boezio (sec. v).


                                    Età Moderna






1494.  Nasce a Norimberga ilMeistersinger Hans Sachs (m. 1576) che verrà immortalato da Wagner nei suoi Maestri cantori.

1495.  Muore Johannes Ockeghem. Fra le varie Déplorations che gli vengono dedicate, una è musicata da Josquin Després; un'altra di Erasmo da Rotterdam, Naenia in J.O., musicorum principem,sarà musicata da J.Lupi nel 1547.

1496.  Si stampa a Milano il Practica Musicae, uno dei vari trattati scritti dal teorico e compositore Franchino Gaffurio (1451-1522); in esso per la prima volta si parla dell'armonia come di una componente della musica ed il termine vierne riferito ad un determinato spetto della scrittura a più voci.

1500.  E' introdotto in questo secolo il principio armonico (il trattato di F.Gaffurio del 1496 ne getta le basi); il concetto  di armonia perde gli antichi connotati teologici ed etici per acquisire una rilevanza tecnica e grammaticale; l'armonia diventa una componente stilistica dell'opera musicale.
Vengono creati nuovi strumenti a fiato ed a corde, in conseguenza della nuova importanza assunta dalla musica strumentale. Si avrà in seguito il diffondersi dei trattati sugli strumeti.
Acquista sempre maggiore importanza la Chanson francese a carattere imitativo, che ha il suo massimo esponente nel compositore Clément Janequin (ca. 1485-1559) (Le chant des oiseaux, La bataille de Marignan, ecc.).

1501.  Viene pubblicato a Venezia il primo libro di musica a stampa, la raccolta antologica Harmonice Musices Odhecaton. A stamparlo è l'editore Ottaviano Petrucci (1466 - 1539), inventore della stampa musicale a carattere mobili, con impressione a tre tempi; il rigo, poi le note, indi il testo. Durante il periodo veneziano (che va dal 1501 al 1509) Petrucci stampa oltre 40 voll. di musica, fra cui tre libri di messe di Josquin Després, 11 libri di Frottole e 4 di intavolature per liuto.

1507.  Il primo ad introdurre in Germania il sistema di stampa musicale a carattere mobili è Erhard Oglin, che lo adotta per la stampa del volume Melopoiae sive Harmoniae tetracenticae super XXII genera carminum heroicorum elegiacorum lyricorum et ecclesiasticorum hymnorum di Petrus Tritonius. 

1511.  Petrucci fonda a Fossombrone, dove si è trasferito da Venezia per sfuggire alla guerra, una tipografia dove pubblicherà altri 14 voll. musicali (tra cui, nel 12514 i Mottetti della Corona); tuttavia la sua attività di editore musicale termina con il 1520: dopo si occuperà esclusivamente di edizioni letterarie.
A riprova della sempre maggiore importanza assunta dagli strumenti musicali in questo secolo, iniziano le pubblicazioni sulla tecnica e la fabbricazione dei medesimi. Primo in ordine di data e fra i primi per importanza è il trattato Musica getutscht di Sebastian Virdung (ca.1465 - dopo il 1510), stampato a Basilea, a cui seguirà nel 1529 il Musica instrumentalis deudsch a Martinus Agricola (1483 - 1556).
Arnolt Schlick (ca. 1460 - dopo il 1521) pubblica a Spira il trattato sulla costruzione degli organi Spiegel der Orgelmacher und Organisten, cui farà seguito l'anno seguente una raccolta di musiche per organo e liuto (Tabulaturen etlicher lobgesang und lidlein vff die orgeln vn lauten).

1513. Heinrich Isaac, il quale nel 1508 aveva ricevuto l'incarico dal Capitolo del Duomo di Costanza di comporre le musiche per il servizio liturgico dell'intero anno ecclesiastico, scrive tra il 1513 ed il 1517 il Choralis Constantinus , la sua opera più importante. Rimasta incompiuta, sarà portata a termine dal suo allievo Ludwig Senfl (ca.1486-1542/43) e pubblicata dopo la morte di questi nel 1550 e 1555.
Hans Kotter, organista alsaziano, redige tra 1513 ed il 1523 una intavolatura per organo per l'umanista Bonifacio Amerbach di Basilea. L'importanza di questa intavolatura è dovuta alle trascrizioni per organo di varie opere di Heinrich Isaac e di Paul Hofhaimer, oltre che di Josquin, ecc. Contemporanea è un'intavolatura di Fridolin Sicher, conservata nella Biblioteca di San Gallo.

1516.  Andrea Antico, compositore e stampatore italiano, ottiene da papa Leone X il privilegio di stampare musica "figurata" in-folio (Liber quindecim Missarum di autori vari) ed alcuni mesi dopo, nello stesso anno, il privilegio di stampare musica per organo, privilegio che è stato tolto al suo rivale Ottaviano Petrucci. Nel 1517, ad opera di Andrea Antico, uscirà infatti la prima raccolta italiana a stampa di musiche per organo: Frottole intabulate da sonare organi libro primo. 

1517. Viene pubblicato a Lipsia il trattato del teorico Andreas Ornitoparchus Musice Active Micrologua, ristampato a Colonia nel 1535 col titolo De arte cantandi micrologus, che si rifà alle teorie di Gaffurio e Tinctoris; l'opera è divisa in quattro parti, l'ultima delle quali, sul Contracpuntus, interpreta la musica secondo una concezione che oscilla fra sensus e ratio e distingue, quindi, fra sortisatio e compositio.

1529.  Esce a Fossombtrone, con la stampa del Petrucci, la raccolta Musica di messer Bernardo Pisano sopra le Canzoni del Petrarca, importante documento per la nascita del madrigale rinascimentale
Il compositore Ludwig Senfl (ca. 1486 - ca. 1543), redige, con altri, il Liber selectarum cantionum dedicato al defunto imperatore Massimiliano I. Allievo di H.Isaac ed abile contrappuntista, L.Senfl è il massimo rappresentante della musica tedesca del suo tempo; la raccolta di Lieder rappresenta la musica da camera in uso presso le due corti di Massimiliano i  e Guglielmo IV di Baviera.

1530.  Esce a Roma dallo stampatore Valerio Dorico la prima raccolta di madrigali, Libro primo della Serena; questi primi madrigali sono il frutto di una fusione tra la chanson quattrocentesca e la frottola. I primi ad accostarsi alla forma del madrigale sono i fiamminghi, fra cui Willaert, Verdelot (fine sec.XV- prima del 1552), Arcadelt (inizio sec. XVI-1568). Di Verdelot nel 1536 l'editore Scotto pubblicherà una raccolta di madrigali intavolati per liuto da A.Willaert.
Dopo il 1529 escono, sempre con maggiore frequenza, raccolte di musiche strumentali e stampate senza testo per gruppi di esecutori; fra queste vi è il Musica auf die Instrument der grossen und kleinen Geygen, auch Lautten, raccolta di composizioni per strumenti ad arco di Hans Gerle, celebre liutista e liutaio del tempo. I suoi strumenti erano conosciuti in Francia semplicemente come lutz d'Allemaigne.

1533. Viene tradotto in latino e stampato a Roma il trattato Recanatum de musica aurea di Stefano Vanneo (1493- dopo il 1540). Il trattato scritto da Vanneo per i suoi allievi del monastero d'Ascoli nel 1530/31, è diviso in tre libri; Vanneo in quest'epoca in cui gli allievi di Ramos de Pareja tentano di abolire la solmisalzione, prende le difese del sistema guidoniano e lo perfeziona.
Abbandonata definitivamente la Guascogna (1531) e stabilitosi ad Angers dove diviene maestro di musica per i chierici della cattedrale (1535), Janequin attraverso un periodo particolarmente brillante e l'editore Attaingnant pubblica varie raccolte dedicate4 interamente a lui; 24 chansons (1533), Tiers livre (1536), e Huitième livre (1540).

1534. La "canzone su tenor", già praticata dai maestri franco-fiamminghi, trova particolare impiego nei paesi tedeschi dove, fra il 1534 e il 1546, vengono messe in circolazione varie raccolte di "canzoni" per lo più di vari autori (121 newe Lieder, pubblicato da J.Ott, con opere di L.Senfl, A. von Bruk e W.Breitengraser nel 1534); fa eccezione Reutterische und Jegerische Liedlein, pubblicata a Norimberga nel 1549, prima raccolta di "canzoni" di un solo autore: Kaspar Othmayr. Già nel 1512, tuttavia, lo stampatore Erhard Oglin aveva pubblicato la prima antologia di canti tedeschi. Il "tenor" di queste canzoni è tratto da melodie di corte (Minnesang) e solo in alcuni casi da canti popolari.

1535.  Nell'ambito dei vari scritti su singoli strumenti che in questo periodo vengono pubblicati, è da citare quello intitolato Fontegara di Silvestro Ganassi dal Fontego, sulla tecnica del flauto, Silvestro Ganassi, strumentista al servizio dei dogi e di San Marco a Venezia, e autore di un altro importante trattato, l Regola Rubertina sulla tecnica della viola e del violone (1542-1543), fonti fondamentali sugli strumenti di quel tempo e sulle tecniche d'impiego.
Esce a Valencia El Maestro di Luis de Milàn (ca. 1500-dopo  il 1561), il primo libro di intavolatura liutistica (o, meglio, per vihuela) stampato in Spagna.

1537.  I musicisti fiamminghi che si trovano in Italia al sevizio delle varie corti dimostrano di apprezzare sempre più l'arte poolare: come già era successo con la frottola (coltivata negli ambienti settentrionali) i fiamminghi non disdegnano ora il ricorso alla villanella (di stampo meridionale), portando nuova linfa al madrigale, di nascita recente. Il primo libro di villanelle. Canzone villanesche alla napolitana (autori anonimi) viene pubblicato a Napoli nel 1537.

1538.  Lo stampatore Antonio Gardane (1509-1569) inizia a Venezia l'attività editoriale con il sistema tipografico di P.Haultin. Gardane, nella seconda metà del sec. XVI, stamperà gran parte della produzione madrigalistica italiana.

Le prime variazioni che si ricordino si trovano nella raccolta di intavolature pubblicata a Valladolid Los Seys libros del Delphìn de mùsica de cifras para taner Vihuela del compositore spagnolo Luis de Narvàez (1500?-dopo il 1500).

1539.  Calvino, nella piccola comunità che dirige a Strasburgo dove si è rifugiato, decide di introdurre il canto collettivo; viene così pubblicato il primo salterio ginevrino Auculus Pseaulmes et Cantiques mys en chant, i testi di questo primo salterio sono in parte del poeta Clément Marot (1496-1544) ed in parte dello stesso Calvino.

1540. L'organista polacco Giovanni di Lublino redige un'importante raccolta organistica: Tabulatura Joannis de Lubliyn canonicorum regularium de Crasnyc Anno Domini 1540 XVIII Februarij, opera iniziata nel 1537 e terminata nel 1548; contiene danze e canzoni polacche, fra cui diversi unica di Nicolaus Cracoviensis (m.1555), ed è preceduta da una trattazione teorica, che dimostra l'influenza delle nuove correnti nell'insegnamento musicale.






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